Per molti il lavoro ha una grande importanza e certamente occupa una parte considerevole del nostro tempo. Anche in questa situazione dipende da noi decidere come comportarci. Impegnandoci per creare intorno a noi un ambiente empatico, nel quale sia possibile collaborare esprimendo le nostre potenzialità e sentendoci riconosciuti. Oppure impiegare il nostro tempo e le nostre energie nel giudicare e criticare tutto e tutti, come se noi ne fossimo fuori. L’ambiente nel quale passiamo il nostro tempo è determinante per il nostro benessere, anche fisico, ed è difficile sentirsi bene in un ambiente distruttivo.
Come in tutti gli ambienti umani anche sul luogo di lavoro le difficoltà e i conflitti non mancano. Il non coinvolgimento, l’individualismo le critiche e i giudizi che creano muri, corrispondono per l’azienda ad uno spreco di energie. In una società dove la competizione raggiunge livelli molto elevati, questi sprechi diventano inaccettabili. Non serve assumere nuove risorse per introdurle in un ambiente non empatico o addirittura conflittuale.
Realizzare un ambiente coinvolgente ove le persone possano sentirsi riconosciute, sentendosi parte di un Team, costituisce un importante valore per l’azienda. Ci sono diverse ragioni che spingono le persone a cercare di migliorare la propria condizione lavorativa, valutando nuove offerte di lavoro. La prima che viene in mente è il compenso economico, ma contrariamente a quanto si pensa, altri aspetti giocano un ruolo anche maggiore. Migliorare l’ambiente di lavoro aiuta a diminuire il Turnover.
Il New York Times ha pubblicato nel 2016 un articolo sugli elementi essenziali appresi da Google dalla sua ricerca sulla chimica del Team Perfetto “Progetto Aristotele”. La nuova ricerca rivela verità sorprendenti, riguardo alle ragioni per cui alcuni Team di lavoro prosperano mentre altri vacillano.
La chimica del team perfetto? Essere in una squadra dove vi sia un clima di “sicurezza psicologica”, in cui non vi sia il timore di essere criticati. Quale ha da essere la primaria abilità del Capo? Gestire costruttivamente i conflitti e saper MEDIARE tra i diversi caratteri delle persone. Questi i dati più rilevanti della ricerca.
Anche il quotidiano La Repubblica ha ripreso il “Progetto Aristotele” di Google. Solo quando l’atmosfera di un luogo di lavoro è impregnata di empatia, nel gruppo di lavoro ideale si crea quel clima di «sicurezza psicologica» in cui nessuno teme di essere criticato dagli altri per quello che dice, o si affretta a saltare sulle debolezze altrui. E questo permette di realizzare le condizioni necessarie per lo sviluppo dell’intelligenza collettiva.
La CNV in azienda si prefigge come scopi prioritari di creare un ambiente più sereno e collaborativo dove sia più facile per tutti collaborare, sentendosi riconosciuti. Comunicare in modo costruttivo ed empatico è molto importante, anche con noi stessi e ci aiuta ad essere più sereni e positivi. La responsabilità ci ridà le chiavi del nostro destino.
Per queste ragioni la CNV sta ricevendo sempre più importanti riconoscimenti a livello istituzionale. Il presidente Obama ha utilizzato Facilitatori CNV per formare il proprio staff di governo alla Casa Bianca. Presso le maggiori istituzioni della Comunità Europea sono presenti Facilitatori CNV.
Moltissime aziende del nord Europa, come quella presso la quale ho lavorato la Telemis SA di Louvan La Neuve, si avvalgono di un Facilitatore, che partecipa agli incontri aziendali e si occupa di migliorare la qualità della comunicazione in azienda.
Pur non essendone parte integrante, completano l’utilizzo della CNV in ambito aziendale tre discipline complementari che ne moltiplicano i positivi effetti. 1° Il nuovo modello Teal di organizzazione aziendale, basato sul coinvolgimento delle persone che fanno parte dell’azienda, con una finalità etica, come presupposto di base. 2° L’utilizzo del Consenso Sistemico per assumere decisioni condivise, che siano attuate con la minor resistenza da parte di tutti i soggetti coinvolti nella loro attuazione. 3° La realizzazione di un ambiente favorevole allo sviluppo dell’intelligenza collettiva di tutti i partecipanti alle decisioni aziendali, come moltiplicatore delle risorse disponibili.
Mi chiamo Gian Paolo Robutti Sono Counselor Psicosintetico e Facilitatore in Comunicazione Empatica.
Dopo aver ricoperto in diverse aziende il ruolo di Titolare Amministratore e Direttore mi sono dedicato alla Comunicazione Empatica. Ho svolto la mia formazione presso la Scuola Superiore di Counseling di Torino accreditata Assocounseling, proseguendo la formazione in CNV presso la scuola Durga per Coach Professionisti di Torino e la scuola di mediazione Ceraunasvolta di Bassano del Grappa, ove come docente ho avuto il collega e diretto successore di Rosemberg, Ike Lasater. Dal 2010 al 2017 ho lavorato presso la multinazionale Belga Telemis utilizzando le mie competenze CNV.
Attualmente collaboro anche con diverse scuole ed associazioni per far conoscere ed utilizzare praticamente la CNV nell’ambito delle relazioni famigliari e scolastiche.
Per un contatto personale i miei riferimenti sono:
Cellulare e Whats App 335 6369243 Mail gianpaolo.robutti@gmail.com